giovedì 28 novembre 2013

Bel Pomo e Bella Scorza

La prima novella che voglio pubblicare è quella che mio nonno raccontava a me e alle mie sorelle da bambine ed è la novella di Bel Pomo e Bella Scorza. Mi è sempre rimasta in testa forse perché ce l'ha raccontata tantissime volte ed ho dei ricordi con mia sorella minore nel lettone mentre il nonno cercava di farci dormire e ci raccontava questa storia...

BEL POMO E BELLA SCORZA
C’era una volta un re che non aveva figli. Un mattino, mentre era nell’orto a zappare, passò una vecchietta e gli domandò cosa facesse. Egli rispose cortesemente che faceva quel lavoro perché non sapeva come passare il tempo. La vecchietta allora gli domandò: “Volete avere un figlio? Domani passerà un’anziana donna con delle mele, voi le comprerete e le farete mangiare a vostra moglie. Vedrete che vi darà un figlio!”.
Il giorno seguente passò una vecchietta che vendeva mele, il Re le mandò a comprare e le fece mangiare a sua moglie; le bucce scartate le mangiò, invece, la serva. Qualche tempo dopo, alla moglie cominciò a crescere la pancia e la stessa cosa successe alla serva. Il Re rimase molto contento della gravidanza della moglie, meno di quella della serva, alla quale domandò se per caso avesse mangiato anche lei le mele. La donna confessò di essersi cibata delle scorze eliminate dalla moglie. Il Re allora sentenziò: “Mio figlio si chiamerà Bel Pomo, e il tuo Bella Scorza”. I bimbi nacquero lo stesso giorno, furono battezzati insieme e chiamati Bel pomo e Bella Scorza. Crebbero entrambi belli e robusti, interessati in ugual misura ai duelli di corte che simulavano spesso nei loro giochi. Il Re li amava allo stesso modo e quando li vide armeggiare con dei bastoni e fingere dei combattimenti, decise di regalare loro per il compleanno due armature. I bambini le trovarono in camera, le indossarono immediatamente e subito iniziarono ad allenarsi diventando, in breve, due insuperabili combattenti.
Quando Bel Pomo compì 20 anni, il padre, considerando che fosse giunto il momento che prendesse moglie, organizzò una festa alla quale furono invitate tutte le ragazze del paese. Queste parteciparono con entusiasmo e fecero di tutto per mettersi in luce e farsi notare dal Principe ma, proprio per questo a Bel Pomo non piacque nessuna. Egli cercava una ragazza semplice, una sincera, che lo sposasse solo per amore, non perché era principe…..
Perciò, un giorno Bel Pomo decise di intraprendere un viaggio per trovare una sposa. Il Re volle che Bella Scorza lo accompagnasse, e diede loro due cavalli. I due partirono. Quando fu notte si accamparono in mezzo ad un bosco, accesero un fuoco e decisero di alternarsi nel riposo: fino a mezzanotte avrebbe vegliato Belle Scorza, e dopo Bel Pomo. Così fecero, e all’inizio andò tutto bene. Quando però Bella Scorza si addormentò, a Bel Pomo venne una gran sete e, per soddisfarla, si diresse verso un punto lontano da cui proveniva una debole luce. Giunto nei pressi di una capanna provò a bussare, ma la porta si aprì all’improvviso: intorno ad un fuoco, una dozzina di uomini, sicuramente ladri, stava arrostendo un maiale. Vistisi scoperti, i ladri agguantarono facilmente Bel Pomo, gli legarono i piedi e lo appesero fuori dalla finestra a testa in giù, aspettando che tutto il sangue scendesse al capo per tagliargli il collo.
Nel frattempo, Bella Scorza si era svegliato e, non vedendo l’amico, si preoccupò seriamente e iniziò a cercarlo. Anche lui scorse la luce in lontananza, raggiunse la capanna e vide Bel Pomo appeso come un maiale. Senza perdere un istante tagliò la corda liberando l’amico, e poi, con rapidità e maestria, tutti e due aggredirono i ladri mettendoli facilmente in fuga.
Il mattino seguente ripresero il cammino e, dopo un lungo percorso, arrivarono in una locanda. Qui, Bel Pomo e Bella Scorza, nascondendo la loro identità, si finsero poveri e chiesero di poter lavorare in cambio di vitto e alloggio. La proposta fu accettata. Stando lì, ebbero così modo di conoscere la figlia del locandiere, Rosina, una ragazza della loro stessa età, molto brava e molto bella. Bel Pomo se ne innamorò subito, e prontamente fu ricambiato. A quel punto Bel Pomo rivelò a Rosina la sua vera identità, le chiese di sposarlo e la invitò a seguirlo nel suo palazzo. Ella accettò con gioia.
Il mattino seguente presero la via del ritorno, viaggiarono per tutto i giorno e quando sopraggiunse la notte si fermarono presso un palazzo che sembrava abbandonato. Sistemarono i cavalli nella stalla dove trovarono la biada per due; entrarono quindi in cucina e, sul tavolo apparecchiato, era pronta una cena per due. Anche in camera erano stati preparati due soffici letti! Stanchi delle fatiche del viaggio i due approfittarono volentieri di queste opportunità e si addormentarono con la sincera intenzione di dare al proprietario il compenso dovuto.
Nel frattempo Bella Scorza vegliava sul loro sonno quando gli apparve una visione: un vecchietto, con una lunga barba bianca. Minacciava i due innamorati che riposavano serenamente: “Dormi dormi Bel Pomo, con la tua sposa Rosina, non dormirete durante il tragitto verso casa perché tre sciagure si abbatteranno su di voi. E tu Bella Scorza se parlerai una statua di marmo diventerai!”.
L’indomani Bella Scorza, custodendo questo pesante segreto, volle girare tutto il castello in cerca di un qualcosa che lo potesse aiutare. Finalmente vide una sciabola conficcata in un muro, e accanto una scritta: “se un bravo gladiatore riuscirà ad estrarre la sciabola, la profezia del vecchio verrà annullata”. Con uno sforzo immane Bella Scorza riuscì ad estrarre la sciabolo e se ne impossessò, poi i tre ripresero il cammino. Quando furono nei pressi del Ponte Cavour, Bella Scorza fece salire sul suo cavallo Bel Pomo e Bella Rosina e li trasportò sull’altra sponda, e subito dopo il ponte crollò. Anche quando raggiunsero il monte Cavour, Bella Scorza li invitò a salire sul suo cavallo, e fece loro così attraversare la montagna uccidendo con la sciabola un drago che li insidiava. Quando arrivarono ad una locanda per pranzare Bella Scorza disse a Bel Pomo e a Rosina di aspettare a mangiare e diede una ciotola di zuppa ad un gatto randagio che morì appena finito di mangiare. Di fronte a questi scampati pericoli Bel pomo sospettò che Bella Scorza custodisse qualche segreto, ma il giovane non ebbe alcuna risposta, né tanto meno conferma.
Giunti finalmente al Palazzo reale, fu organizzato un gran banchetto e si fece festa fino a tardi. Nel bel mezzo della notte si materializzò nella stanza un drago. Bella Scorza, senza spaventare nessuno, lo uccise e lo buttò fuori dalla finestra. La regina cattiva, che li spiava da dietro la porta della camera, infastidita da quel baccano, ordinò che Bella Scorza fosse ucciso nella pubblica piazza. Bel Pomo si oppose, ma la donna non volle sentire obiezioni. Sul patibolo Bella Scorza chiese di poter parlare e, rivolgendosi a Bel Pomo, gli rivelò:“ ti ricordi quando ci fermammo in quel castello dove trovammo pronto da mangiare e da dormire? Mentre tu e Rosina dormivate, io vegliavo sul vostro sono e vidi un vecchio con una lunga barba che vi minacciava dicendo: dormi Bel Pomo, con la tua sposa Rosina! Non dormirete quando sarete sul ponte Cavour, il ponte sprofonderà e tutti e due morirete. E tu Bella Scorza se parlerai una statua di marmo diventerai!!”. Bella Scorza non aveva ancora terminato queste parole che le sue gambe diventarono di marmo. Ciò nonostante, riprese il suo racconto: “la notte seguente tornò ancora il vecchio a minacciare: dormi Bel Pomo, con la tua sposa Rosina! Non dormirete quando sarete sul monte Cavour e un drago vi divorerà tutti e due. E tu Bella Scorza se parlerai, una statua di marmo diventerà. Io l’ho ucciso e l’ho gettato dalla finestra per non spaventare nessuno”. A questo punto la profezia ebbe il suo pieno compimento e Bella Scorza diventò una statua di marmo. 
Bel Pomo soffrì moltissimo per questo crudele destino che aveva colpito il suo caro amico e, distrutto dal dolore, non passava giorno che non si recasse presso la statua a pregare.
Un giorno una vecchietta gli disse: “se vuoi che questa statua torni a vivere, lavala con il sangue dei tuoi figli gemelli”. Con il cuore spezzato, un giorno Bel Pomo, approfittando dell’assenza della moglie, prese un coltello e uccise i suoi figli. Con il loro sangue lavò la statua di marmo che subito riprese le sembianze di Bella Scorza. Ancora frastornato, Bel Pomo si rivolse all’amico dicendogli: “sapessi cosa ho fatto per te, ho ucciso i miei due gemelli!”. Bella Scorza, però, lo tranquillizzo dicendogli che i due gemelli erano vivi e stavano bene. I due amici tornarono a casa con grande gioia. La regina cattiva, che nutriva un odio sviscerato nei confronti dei Bella Scorza, al vederlo, ordinò che fosse immediatamente gettato nella fornace; improvvisamente, mentre i suoi ordini venivano eseguiti e Bella Scorza veniva calato nella fornace ardente, il fuoco si allontanò da lui, risalì dalla fornace, avvolse la Regina Cattiva e la consegnò ad una morte orrenda.
E finalmente tutti vissero felici e contenti.

mercoledì 27 novembre 2013

Chi sono

Ciao e benvenuti sul mio blog, è da tanto che volevo aprirne uno ed ora eccomi qua.
Dopo i giochi e le corse che sono,ormai, elemento naturale nella nostra casa arriva anche il momento di rilassarsi un pò e, ogni tanto si guarda un cartone alla televisione, ma le mie bimbe sono abituate anche a farsi leggere un librino o a raccontare una fiaba, una storia, una novella e, a volte, anche storielle inventate su due piedi (queste soprattutto quando siamo in macchina e leggere sarebbe veramente difficile mentre guido!)... e da qui l'idea di rendere pubblici questi nostri racconti...
Spero che vi piacciano e vi aiutino ad avvicinare i vostri piccoli alla lettura troppo spesso messa da parte per tv e videogiochi... noi ci proviamo e poi speriamo di avere qualche risultato..
Buon divertimento!